Questi alcuni slogan di propaganda politica adottati dal Grande Fratello, che in origine (contrariamente a quanto potesse credere l’opinione pubblica) non era un reality-show, bensì la figura dittatoriale del romanzo “1984” di George Orwell.
Ora, facendo qualche constatazione, c’è gente che in determinate condizioni ci sguazza, e istituisce un “mos maiorum” attorno a queste ideologie, magari mettendo “fuori gioco” eventuali concorrenti, dissidenti o oppositori; l’unico che ne uscirà vincitore governerà dispoticamente, sovrastando il popolo come un leviatano (tanto per citare un certo Thomas Hobbes, che fu uomo di poco conto…)
Peccato, davvero peccato! Pensate a quanto tempo e fatica si sarebbero potuti risparmiare nelle suddette condizioni…
E invece no, ci hanno dato la possibilità di bivaccare, scorrazzare liberi, “free”, per la natura di cemento armato e pilastri abusivi e di sanissimo eternit; gozzovigliare per un “ecosistema” culturale talmente eterogeneo, che ogni giorno abbiamo la facoltà di guardare i nostri connazionali ridicolizzarsi nei programmi televisivi in molteplici occasioni, ognuna diversa dall’altra!
Non sei felice?! Perché quel muso lungo?! Su dai, rallegrati pure tu!!!
Eppure, anch’io percepisco che qualcosa non va…
Come un gelido e sinistro brivido agghiacciante che sale su lungo la colonna vertebrale, persiste la sensazione che, non tutte le dovute informazioni sulle vicende interne all’istituto giungano attraverso comunicazioni ufficiali agli studenti.
“Conoscere per deliberare è la prima regola della democrazia” (Corrado Augias), e aggiungo anche che sapere i mutamenti del contesto in cui viviamo sia un inalienabile diritto.
A tutti ad esempio non è stato reso noto che sono state destinate delle cards d’accesso alla macchina fotocopiatrice per tutte le classi, in modo tale che ogni studente avesse l’opportunità di usufruire liberamente del servizio secondo le norme vigenti; attualmente tali schede magnetiche sono riposte in qualche oscuro cassetto dell’ufficio protocollo.
Altrettanto tenebroso è stato il criterio di scelta degli alunni partecipanti al progetto dell’ass.ne “Corone degli Erei”, consistente in un viaggio, premio, di tre giorni a Rimini, al fine di prender parte ad una conferenza sulle energie alternative, in data per fine Ottobre.
La circolare che girò per le classi parlava chiaro: i candidati dovevano possedere una media dei voti piuttosto elevata (superiore all’8), condotta esemplare, impegni nel campo del sociale, competenze in ambito ambientale e conoscenze basilari sulle fonti d’energia rinnovabili. Successivamente i nominativi dovevano pervenire tramite i docenti alla presidenza, la quale varava una lista di 13 da far giungere alla supervisione massima del presidente dell’associazione in questione; oneroso esplicare che trattasi del nostro benamato sindaco, Rag. Gianni Antonio Malgioglio, il quale ci delucidò, in un incontro pubblico nell’aula magna del nostro istituto, che la discarica abusiva da 50.000 tn di riufiuti tossici, speciali e principalmente gratuiti non è un pericolo e che le vere “eco-balle” sono quelle lanciate dai cittadini preoccupati, scusate è stato impiegato un vocabolo errato, l’intento era scrivere allarmisti.
Effettivamente il citato comunicato ufficiale è stato redatto per far sì che s’intuisse il sentore dell’intrallazzo dei prescelti, se no quale sarebbe il bello!
Shhh! Basta riportare la sconfinata landa di tangibili casi di disinformazione, meglio procedere il cammino lungo la Ramacca di “2010”…
All’interno dell’istituto aleggia una cappa di nubi asfittiche che cinge le nostre gole, un’entità sovrannaturale che soffoca l’informazione…
Ehm, senza farneticare o tramare rivolte sovversive; torniamo indietro a parlare del nostro ragionier beniamino paesano, che giornalmente ci rendeva lieti della sua eterea presenza a scuola, insieme a parte del suo illustre gabinetto, oramai purtroppo solo sporadicamente, per colpa degli incalzanti impegni lavorativi; esternando l’immenso affetto, lo spirito patriottico e l’attaccamento per l’unico istituto d’istruzione secondaria di secondo grado ubicato nel comprensorio da lui amministrato.
Invece che dire delle frequenti visite della “gioventù che vince” quella della sezione giovanile del partito di cui fa parte la maggioranza dell’amministrazione comunale, nonché il primo cittadino stesso, che regolarmente ci rifornisce di graditi ed esaurienti foglietti e banners informativi? Pure coincidenze, estremamente casuali.
Basti pensare a quello sulla raccolta giocattoli per Natale, da destinare ai bambini poveri (iniziativa di indubbia solidarietà, ma la cui diffusione è pur sempre condannabile all’interno del contesto scolastico); gli svariati tentativi di costituzione di un loro nucleo dentro il nostro istituto, che sempre il caso vuole furono spalleggiati dall’Ass.re alla Cultura, fortunatamente respinti dall’epica comunicazione ufficiale filippica del Dirigente Scolastico, oggi ammirabile all’albo degli studenti; l’imparziale, l’assolutamente non di parte volantino sul Giorno della Memoria, distribuito abusivamente giorno 27 Gennaio stesso, alle ore 08:12 circa, all’interno della scuola da uno studente e da un individuo esterno, i soliti ignoti, nel quale è obbligatorio rammentare la presenza di neologismi e deformazioni linguistiche, quali: “studensca” e “viltà” (licenza poetica, ovviamente), insieme ad una punteggiatura in stile “flusso di coscienza”; però anche storiche (la dichiarazione scritta che l’ignavio, l’indifferente, complice e vile popolo italiano non si volle ribellare alle leggi razziali del regime, si pone alle S.V. Ill.me l’esistenza di una differenza tra “potere” e “volere”; e inoltre l’azzeccato paragone della Shoah con l’aborto); il graffito che, “cum magna peritia”, fu realizzato da esponenti riconducibili al nucleo precedentemente non menzionato; l’ultimo foglio aggiornativo a proposito degli imminenti tornei di poker e videogames, iniziative di incommensurabile valore e spessore culturale, che per la gioia degli organizzatori stanno riscuotendo numerose iscrizioni e fruttando un bel gruzzolo, inneggianti al gioco d’azzardo e alla conveniente scelta d’iscriversi all’innominabile sezione giovanile, con un singolare richiamo agli armamenti e ad uccidere (nel caso degli autori del ciclostilato: “Arma la gioia…Uccidi la noia”, però cosa volete farci, non siamo in grado di interpretare così astratte metafore).
L’estenuante e superfluo elenco di fatti e misfatti, appena riportato, è stato parzialmente condannato, in nome di una cieca fedeltà al concetto di disubbidienza civile e forse anche a causa dell’essere paranormale a cui si accennava in precedenza, che obnubila le nostre contorte e insane idee, menandoci sulla retta via…
“E leggero il mio pensiero vola e va, aspetto solamente che si perda”…(PFM, “Impressione di Settembre”).
Delle opache pagine della storia della nostra scuola, un pallore di routine dona tono incolore alle giornate trascorse in questo posto; diatribe ciniche di tutti i giorni, che vedono occupati in primo luogo i docenti, ognuno dei quali è ripetutamente indaffarato a partorire e portare avanti una nidiata di progetti, coinvolgenti solo marginalmente il corpo studentesco.
Alcune reminescenze di idee innate focalizzano l’attenzione sulle Olimpiadi di Matematica, i cui studenti che superarono il primo turno eliminatorio non ebbero nemmeno l’opportunità di riuscire a vedere il foglio con gli esercizi della seconda manche, questo perché la scuola non si fece carico neppure di organizzare un qualsiasi mezzo di locomozione con un accompagnatore per condurli al liceo di Caltagirone, quasi non si conoscevano neanche i nomi di questi alunni; per non mettere in gioco anche i celeberrimi corsi PON, ad essi l’assoluta priorità.
Per carità, lungi dall’articolo che state leggendo sminuire l’operato della commissione PON; hanno svolto un lavoro ineccepibile.
La questione è differente. Quest’iperuranio d’idee è stato attuato su campi di sapere molto ristretti, mentre non sono stati minimamente considerati eventuali sviluppi in ambito artistico-letterario, o musicale; relegati in un recondito angolo del subconscio. Se si scavasse a fondo nella natura intrinseca della cruda realtà che ci attornia emergerebbero numerose problematiche di disuguaglianza socio-civile: studenti disabili che vengono lasciati alla deriva, per loro nessun iniziativa, palese carenza di strutture, spazi e servizi preposti alle loro esigenze; regole che dovrebbero essere sottoposte a tutti i membri della scuola, ma le cui trasgressioni sono imputate solo a studenti, poiché giustamente non si sono mai notati casi di docenti che si recano in prossimità del servizio bar o che arrivano cadenzialmente in ritardo nelle aule, per giunta questi stessi puritani non ci risparmiano prediche e morali; irrisorie idee e progetti con obbiettivo squisitamente sociale.
Tutte limitazioni regolarmente denunciate, che però incontrano un muro di gomma, eretto con la forza talora dell’ignoranza, spesso dell’indifferenza e dell’apatia, non solo da parte dei docenti.
Infatti è da evidenziare che la maggior parte degli alunni si sente demotivato, privo di scopi e cultura critica; ne consegue una mancanza di ponti informativi con le famiglie. I genitori non trovano vantaggi ad iscrivere i propri figli nella scuola della loro cittadina.
Però esiste una causa, una motivazione profonda, l’“alto fattore” di tutto ciò: docenti precari, piaga che non ci risparmia, poiché su 69 insegnanti del nostro istituto, quasi i tre quarti non sono di ruolo.
Tale morbo inibisce il regolare ciclo scolastico: il docente precario non avendo consapevolezza della propria carriera (non sa se sarà trasferito, se rimarrà un anno ancora o se malauguratamente verrà licenziato dalla mannaia del Ministro Mariastella Gelmini, sballottato come un pacco e con la sua dignità d’individuo letteralmente lordata), oltre che percepire lo stipendio annuo previsto per la sua fascia, tenta a occupare il maggior numero di compiti e avallare più progetti possibili allo scopo di arrotondare la propria busta paga; ecco che si viene a formare una concorrenza spietata, una serrata corsa a chi occupa più ruoli, un vortice che attira a se anche i professori di ruolo. Risultato: nella “Scuola S.p.A.” non sarà svolto il lavoro semplicemente per passione o per amore e le classi ne risentiranno fortemente dal punto di vista individuale, minando i tempi del programma didattico ancora da ultimare. Non finisce qui: gli studenti, i cui progetti e iniziative non vengono pagate ai docenti referenti, non sono lontanamente considerate in base ai presupposti sovra enumerati.
Una storia tragica che non suona per niente nuova alle nostre orecchie, visto che tre mesi addietro furono, appunto, fatti pervenire, dagli inutili e diversamente necessari rappresentanti d’istituto e consulta provinciale, dieci progetti in blocco dal costo pressoché irrilevante, con tanto di informazioni dettagliate e docenti collaboratori, alla Commissione Cultura della scuola, che poi sempre per pura coincidenza occupa anche la funzione strumentale e molte altre nomine e mansioni ben retribuite, la quale, essendo impelagata in faccende di mole ben più imponente, non ha tuttora fornito dei dovuti e leciti responsi. E certo, mica sono stupidi; dove sta il profitto per loro? I veri imbecilli sono coloro che con senso civico hanno messo a disposizione il loro impegno per i propri e altrui alunni.
Baggianate, essi tengono alle sorti della scuola, tesi dimostrabile dal fatto che hanno promosso una campagna di promozione del nostro istituto, mediante l’opuscolo d’orientamento per l’A.S. 2010/2011, egregiamente stampato con i pixels sfumati a caratteri cubitali, nel quale (senza l’intento di ricevere ostentati consensi e fama o vanagloria) viene esplicitato espressamente un odierno status d’avanguardia tecnica, culturale e strutturale, affibbiando quest’ultimi a una capacità di formazione individuale del ragazzo, protesa verso il sociale e l’Europa. In un futuro, si auspica non lontano, probabilmente potrebbe verificarsi tal condizione. Al giorno d’oggi non si palesa l’evidenza di sbocchi sociali, né lavorativi e professionali, dal momento che ancora non sono stati presi alcun genere di contatti o accordi con studi di ragioneria, o con fabbriche o aziende elettronico-informatiche. E beh con l’aria di ostilità che tira dobbiamo prima far scannare e scannarci tra noi, poi rivolgere lo sguardo agli impegni in corso e dopo non si può mica riflettere anche su ciò…
…Mal di testa, confusione, panico, caos mentale.
Cosa ne vale di miriadi d’iniziative, che si appellano “pro scuola” in primis, se non sono stilate, strutturate e portate avanti insieme agli studenti? Al contrario c’è un uso utilitaristico di quest’ultimi, che di tal maniera sono qua solo per rimpinguare le liste di partecipazione a corsi e progetti.
Parole, soltanto parole; parole a vuoto come quelle di un sordo-muto.
Dalla presente gogna mediatica, oltre che Augusto Minzolini, non sono esenti neppure gli alunni: scarsamente partecipi e limitatamente rispettosi della struttura in cui convivono e studiano.
Soluzioni; furono già enunciate dal sottoscritto in occasione di una riunione pomeridiana tra scuola, famiglie e amministrazione locale per dibattere sui problemi d’impatto con il territorio, indetta per il 15 Ottobre 2009, alle ore 15:30 , dove furono esposte da me medesimo, preciso su accorato invito del Preside ad ascoltare una voce appartenente agli studenti, quando fui bruscamente interrotto da un tronfio collaboratore della Dirigenza.
Si profila uno stato generale di collettivo e universale appiattimento culturale, una palude uniforme, nella quale nuotare e stagnare come girini, emettendo solamente mere bollicine di respiro.
Pietro Ingallina
IV A Liceo Scientifico;
Uno studente a dir poco indignato.