lunedì 17 maggio 2010

25 Aprile

Il relativismo ‘filosofico’ che, soprattutto negli ultimi tempi, ha investito il termine libertà, sembra non risparmiare neppure i suoi derivati (o le sue derivazioni, a piacere …). Succede così che non si capisce più neppure tanto bene che significhi liberazione. Siccome in molti, dal piedistallo istituzionale, stanno violentando la verità storica e la memoria dei morti, e siccome non voglio abbassarmi a un confronto impari, vorrei solo servirmi, proprio per commemorare i morti, delle parole di Fenoglio (uno dei tanti che, essendo grande, a scuola non si studia).

“…L’autocarro manovrò ad agganciare un rimorchio rimasto sino allora invisibile a Johnny dietro uno spigolo del granaio. I partigiani, una ventina, assaltarono la motrice per alloggiarsi in quella ed evitare il rimorchio, molto precariamente agganciato alla macchina. Tre partigiani, i tre soldati siciliani, identici, come mimeografati, s’accostarono rassegnati al rimorchio e ci salirono nell’irrazionale impaccio delle tiranti vecchie divise. S’era così operata una tacita separazione razziale: dal suo posto sulla motrice Johnny scrutava i tre meridionali che ora si appostavano con una morosa accuratezza per meglio resistere ai sobbalzi ed alla forza centrifuga. …Il disastro accadde in un unico imprevedibile tratto pianeggiante tra due ertissime rampe. La motrice slittò, il cavo resisté con una disperazione più umana che metallica, il rimorchio coi suoi tre avventanti imbarcati sbandò a filo della ripa, si corresse, parve salvarsi, poi il cavo sfilò con un gemito orribile, il rimorchio derivò e ribaltò: nell’attimo dell’ultimo equilibrio due uomini si tuffarono dalla parte giusta, il terzo … tardò, saltò nella ripa, e la sponda del rimorchio gli atterrò sulla schiena. …Il siciliano era morto sul colpo …Johnny si diceva che aveva imparato che nei partigiani non si moriva soltanto per i fascisti, e la cosa lo congelò più che il vento vilissimo e già pieno notturno.”

L’Italia dunque, a noi del sud, ci appartiene (tutta). Perché i meridionali, in genere, hanno contribuito in modo sostanziale alla sua fondazione, alla sua liberazione. Poi dopo al suo sviluppo economico … 

Prof. Antonio Zuccarello

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