martedì 18 maggio 2010

Maturità 2010: calendario, crediti e novità


L'esame di maturità 2010 si avvicina a passi da gigante. E' quindi utile fare il punto sulle date delle prove di maturità e sulle novità che entreranno in vigore da quest'anno.
Le date dell'esame di stato cambiano ogni anno scolastico e, ogni volta, sembrano inoltrarsi di più nell'estate. Quest'anno gli scritti inizieranno martedì 22 giugno con la prima prova uguale per tutti e proseguiranno il giorno dopo,mercoledì 23, con la seconda prova differenziata a seconda della tipologia di scuola frequentata. Lunedì 28 giugno sarà la volta della terza prova. Da questo momento in poi ogni scuola darà il via ai colloqui orali che si protrarranno fino a luglio inoltrato. Le materie per la seconda prova dell'esame di maturità 2010 sono state annunciate dal ministro Gelmini tramite il suo canale di YouTube.

Per quanto riguarda i crediti, è importante sapere che l'obiettivo dell'esame di maturità è quello di verificare la preparazione complessiva degli studenti. E' per questa ragione, quindi, che i crediti totalizzati negli ultimi tre anni di scuolasi andranno a sommare a quelli ottenuti nelle prove della maturità contribuendo così a definire il voto finale. I crediti che si possono accumulare nel corso del triennio sono in totale (e al massimo) 25. Le tre prove di maturità valgono ciascuna da 0 a 15 crediti, per un possibile totale, quindi, di 45. L'esame orale vale al massimo 30 crediti. Per chi è arrivato alla maturità con un credito scolastico di almeno 15 punti ed ha ottenuto nelle tre prove almeno 70 crediti, saranno disponibili altri 5 crediti bonus. Inoltre, se il maturando raggiunge il punteggio di 100 senza avvalersi del bonus, potrà ottenere la lode dalla commissione.

Veniamo alle novità introdotte dal "Regolamento per la valutazione degli studenti" varato nel 2009 ed in vigore da quest'anno scolastico. Per essere ammessi all'esame di maturità 2010 gli studenti dovranno aver conseguito, nello scrutinio finale, una votazione non inferiore alla sufficienza in tutte le materie ed anche in condotta. L’ammissione agli esami, dunque, non sarà più possibile con la sola media del 6. La sufficienza dovrà essere conseguita dallo studente in ogni singola disciplina.

[Fonte | Tuttogratis]

lunedì 17 maggio 2010

25 Aprile

Il relativismo ‘filosofico’ che, soprattutto negli ultimi tempi, ha investito il termine libertà, sembra non risparmiare neppure i suoi derivati (o le sue derivazioni, a piacere …). Succede così che non si capisce più neppure tanto bene che significhi liberazione. Siccome in molti, dal piedistallo istituzionale, stanno violentando la verità storica e la memoria dei morti, e siccome non voglio abbassarmi a un confronto impari, vorrei solo servirmi, proprio per commemorare i morti, delle parole di Fenoglio (uno dei tanti che, essendo grande, a scuola non si studia).

“…L’autocarro manovrò ad agganciare un rimorchio rimasto sino allora invisibile a Johnny dietro uno spigolo del granaio. I partigiani, una ventina, assaltarono la motrice per alloggiarsi in quella ed evitare il rimorchio, molto precariamente agganciato alla macchina. Tre partigiani, i tre soldati siciliani, identici, come mimeografati, s’accostarono rassegnati al rimorchio e ci salirono nell’irrazionale impaccio delle tiranti vecchie divise. S’era così operata una tacita separazione razziale: dal suo posto sulla motrice Johnny scrutava i tre meridionali che ora si appostavano con una morosa accuratezza per meglio resistere ai sobbalzi ed alla forza centrifuga. …Il disastro accadde in un unico imprevedibile tratto pianeggiante tra due ertissime rampe. La motrice slittò, il cavo resisté con una disperazione più umana che metallica, il rimorchio coi suoi tre avventanti imbarcati sbandò a filo della ripa, si corresse, parve salvarsi, poi il cavo sfilò con un gemito orribile, il rimorchio derivò e ribaltò: nell’attimo dell’ultimo equilibrio due uomini si tuffarono dalla parte giusta, il terzo … tardò, saltò nella ripa, e la sponda del rimorchio gli atterrò sulla schiena. …Il siciliano era morto sul colpo …Johnny si diceva che aveva imparato che nei partigiani non si moriva soltanto per i fascisti, e la cosa lo congelò più che il vento vilissimo e già pieno notturno.”

L’Italia dunque, a noi del sud, ci appartiene (tutta). Perché i meridionali, in genere, hanno contribuito in modo sostanziale alla sua fondazione, alla sua liberazione. Poi dopo al suo sviluppo economico … 

Prof. Antonio Zuccarello

IL POF : QUESTO SCONOSCIUTO! - Prove tecniche di autonomia

L’Autonomia Scolastica è stata istituita dall’art. 21 della Legge n. 59/97( Legge Bassanini) e prevede:
Autonomia   Amministrativa
                     Organizzativa
                     Didattica
                     di Ricerca, sperimentazione e Sviluppo
 Il  D.P.R. n. 275/99 (Regolamento Applicativo) detta le direttive di attuazione dell’autonomia, vincolanti per un’eventuale riforma degli Ordinamenti Scolastici (particolarmente importante è l’art. 8 riguardante i curricoli di studi).
 Il D.M. del 26.6.2000 (Norme transitorie) detta norme sull’attuazione immediata dell’autonomia didattica e organizzativa della scuola, in attesa della Riforma della scuola. E’ andato in vigore a partire dall’a.s. 2000/01 (definisce in particolare la quota nazionale e la quota d’istituto del curricolo).
- Ogni istituzione scolastica deve predisporre annualmente il Piano dell’Offerta Formativa (POF)
- Il POF, deliberato dal Collegio dei docenti, rappresenta il documento costitutivo fondamentale dell’identità culturale e progettuale della istituzione scolastica.
Il curricolo si compone di:
una quota nazionale, definita dal Ministero (MIUR)
una quota d’istituto, che tiene conto della specificità della scuola e delle esigenze territoriali.
Il Ministero (Art.8 del DPR n.275/99) stabilisce :
Gli obiettivi generali della formazione;
L’orario annuale generale (somma della quota nazionale e della quota d’istituto);
Le discipline, le attività, i relativi orari annuali;
Gli obiettivi specifici di apprendimento (curricoli delle discipline);
Gli standard del servizio docente;
Le indicazioni generali sulla valutazione degli alunni, il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi;
I criteri generali per i percorsi formativi relativi all’educazione permanente;
L’Istituzione scolastica, nell’ambito dell’Autonomia didattica (art.8 del D.P.R. n. 275/99),
in coerenza con quanto indicato dal Ministero e tenendo conto delle finalità e caratteristiche dell’istituto, delle esigenze territoriali,  delle attese degli alunni e delle famiglie, definisce
il curricolo di ciascun indirizzo di studi della scuola;
in particolare:
1) le discipline, gli orari e gli obiettivi della quota d’istituto, in un’ottica d’integrazione tra il curricolo della quota nazionale e della quota d’istituto;
2) le modalità di svolgimento dell’attività didattica nell’ambito delle flessibilità previste;
3) Le scuole possono anche, singolarmente o consorziate:
proporre l’ampliamento dell’offerta formativa, in coerenza con le finalità dei corsi di studio
promuovere iniziative di formazione per adulti, per la cui ammissione sono valutati crediti scolastici e crediti maturati nel mondo del lavoro.
L’Istituzione Scolastica definisce :
 nell’ambito dell’Autonomia didattica (DPR n. 275/99)  le flessibilita’:
-Articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina (variazione di orario annuale della disciplina nel corso dell’a.s. con recupero);
-Articolazione modulare per gruppi di alunni provenienti anche da più classi e da più anni di corso (classi aperte);
-Definizione dell’unità oraria di insegnamento (ad esempio ora di 40 minuti); l’orario annuale complessivo definito in ore di 60 minuti va comunque rispettato;
-Aggregazione di discipline in aree o in ambiti disciplinari;
-Attivazione di percorsi individualizzati o per gruppi (recuperi ed eccellenze)
nell’ambito dell’Autonomia organizzativa (DPR n. 275/99)  :
-Le modalità d’impiego dei docenti (tenendo presente l’orario annuale di servizio stabilito)
-Gli adattamenti del calendario scolastico in relazione al POF deliberato (nel rispetto dei giorni di scuola stabiliti)
-L’orario settimanale o plurisettimanale dei corsi (in non meno di 5 giorni settimanali).
Tutto ciò comporta:
-superamento dei tradizionali assetti rigidi curricolari
-revisione delle modalita’ di prestazione di servizio dei docenti
-revisione del concetto “classe” (possibilità di gruppi mobili)
-diversa organzzazione del tempo-scuola
Per quanto riguarda la valutazione e la certificazione (DPR n.275/99)
 il Ministero  indica:
-gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni ed il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi;
-i modelli per la certificazione delle competenze acquisite dagli studenti e dei crediti formativi riconoscibili, compresi quelli conseguiti in caso di ampliamento dell’offerta formativa e liberamente scelti dagli alunni purché certificati
Le scuole stabiliscono:
-i criteri per il riconoscimento dei crediti e per il recupero dei debiti.
Il D.M. 28/12/2005 ( confermato dal D.M. n. 47 del 13/06/2006)  prevede che gli istituti scolastici possano definire autonomamente la variazione oraria della disciplina senza recupero fino ad un massimo del 20% per ciascuna disciplina  :
Quota Nazionale                    80%   di ciascuna disciplina
Quota d’Istituto                     20%   di ciascuna disciplina
La quota del  20% può essere utilizzata per:
-Confermare gli attuali curricoli
-Potenziare alcune discipline
-Introdurre nuove discipline (coerenti con l’indirizzo di studi e avvalendosi delle risorse professionali presenti)
ESEMPIO
Orario annuale dell’indirizzo (calcolato su 33 settimane)
Quota nazionale obbligatoria per ciascuna disciplina: l’80% del monte ore
quota a disposizione: 20 % del monte ore
Orario settimanale di matematica: 5 ore
Orario annuale di matematica: 5x33= 165 ore
Orario obbligatorio di matematica: 80% di 165= 132
Orario disponibile per la scuola: 33 ore
La somma degli orari disponibili per ciascuna disciplina costituisce il monte ore a disposizione della scuola (quota d’istituto)
 Sono consentite, nell’ambito del POF della scuola, le flessibilità previste nel Regolamento sull’Autonomia (DPR n. 275/99).
 L’attuazione del POF della scuola  non comporta l’autorizzazione ministeriale. Le scuole devono solo comunicare ai competenti Uffici scolastici le scelte curricolari effettuate (ai fini della definizione dell’organico).




Tutte le ore a 40 minuti. Con l’Autonomia è possibile.

Il D.M. 28/12/2005 ( confermato dal D.M. n. 47 del 13/06/2006)  prevede che gli istituti scolastici possano definire autonomamente la variazione oraria della disciplina senza recupero fino ad un massimo del 20% per ciascuna disciplina  :
Quota Nazionale                    80%   di ciascuna disciplina
Quota d’Istituto                     20%   di ciascuna disciplina
La quota del  20% può essere utilizzata per:
-Confermare gli attuali curricoli;
-Potenziare alcune discipline;
-Introdurre nuove discipline (coerenti con l’indirizzo di studi e avvalendosi delle risorse professionali presenti).
La sperimentazione dell’autonomia nell'Istituto  muove i primi passi dall’anno scolastico 2008/2009 con la riorganizzazione delle attività di insegnamento, sostegno e approfondimento. Il progetto che viene  presentato vuole essere un punto di rottura con il passato.
Flessibilità Orario
E' emersa l'impraticabilità del nostro orario abituale, che non può più essere mantenuto, perché la riduzione dell'ora di lezione a 55 minuti di tutte le sei ore (tante sono le ore nell'orario giornaliero) non è supportata da alcun progetto didattico e si configura, dunque, come una mera riduzione dell'orario scolastico priva di giustificazione.
La riduzione della durata dell'ora di lezione come "tempo ritrovato" per le attività integrative per gli studenti e funzionali per i docenti, trova la sua motivazione nella volontà di alleggerire il carico di lavoro degli studenti dei nostri corsi  che hanno orari variabili da 30 a 36 ore settimanali obbligatorie: riducendo la durata dell'ora di lezione gli studenti di queste classi guadagnano dalle 198 alle 231 ore l'anno, che possono spendere per studiare meglio, sia dedicandosi allo studio individuale, sia frequentando le attività integrative che la nostra scuola offre con ricchezza ai suoi alunni e che costituiscono la prova tecnica degli insegnamenti aggiuntivi e facoltativi previsti nel regolamento di autonomia.
E' evidente che, se si vuole redigere un piano dell'offerta formativa, se si vogliono differenziare i curricoli, non si può che ridurre il peso della parte obbligatoria uguale per tutti. Di qui la scelta di creare nell'orario scolastico un tempo per la gestione delle attività integrative. ( D.M. n.47 del 13/06/2006  - 80% ore curricolari + 20% attività integrative)
Le attività integrative
Le attività integrative devono essere pensate come occasione, per i consigli di classe ed anche per gli studenti, individualmente, per rendere i percorsi scolastici più flessibili e diversificati. Il consiglio di classe programma le attività integrative della classe; i singoli studenti, soddisfatti gli eventuali obblighi definiti dal cdc, scelgono le attività integrative che li interessano.
Le ore accantonate infatti sono riconosciute agli studenti come ore di studio individuale necessario a condurre con successo il loro corso di studio e come ore spendibili nelle attività integrative.
 Gli studenti potranno registrare il tempo speso nelle loro attività in apposito modulo che conservano nel loro libretto personale, su cui sono annotate assenze, permessi di uscita, ma anche i voti riportati nelle singole discipline e nel quale si potranno introdurre stabilmente dal successivo anno la registrazione del tempo speso in attività integrative. Lo studente ha così sotto gli occhi la sua situazione.
Tali attività possono essere costituite da:
 -corsi di lingua straniera (First Certificate in English e altro)
-corsi sulle nuove tecnologie
- laboratorio musicale
-laboratorio teatrale
-giornale degli studenti dell'istituto
-sport
-altri corsi attivati nel corso dell'anno.
Si riportano nel seguito un esempio di flessibilità oraria che prevede moduli curricolari  e integrativi, rispettivamente di 40 e 60 minuti.
L’ esempio prevede  un rientro pomeridiano per i due istituti tecnici e l’orario antimeridiano, per tutti gli indirizzi, dalle 8:30 alle 13:30.

Proposta di flessibilità

Istituti Tecnici   monte ore annuale    1056  ore ( 80%  858 ore curricolari +   20%  198 ore integrative)                                                                            
Liceo Scientifico                “                 990  ore ( 80%  792 ore curricolari +   20%  198 ore integrative)

Modulo Curricolare   MC  = 40’           Modulo Integrativo  MI = 60 ’

Istituti Tecnici      -  Un rientro pomeridiano

39 MC/sett. + 6 MI/sett.  così suddivisi:
36 MC/sett. + 6 MI/ sett. antimeridiani;        (giornalmente 3 MC +1 MI + 3 MC)
  3 MC/sett                       pomeridiani           ( un rientro settimanale   con 3 MC )

Liceo             

36 MC/sett. + 6 MI/sett.                                 (giornalmente 3 MC +1 MI + 3 MC)             


Orario Docenti   18 ore

21 MC + 4 MI 

(nota : in ogni caso le ore corrispondenti alle attività integrative/funzionali dovranno essere documentate in apposite schede personali di alunni e docenti ).


Arcangelo Placenti
Docente di Matematica I.T.C. – IGEA